Confartigianato si prepara alle sfide del futuro: al via la Conferenza di programma

Confartigianato si prepara per accompagnare le piccole imprese nel futuro. Ieri a Roma ha preso il via la conferenza di programma che, in un percorso a tappe arriverà entro giugno 2020 ad indicare la rotta del Sistema Confederale nei prossimi dieci anni. Ai lavori, aperti dal presidente Giorgio Merletti e dal segretario generale Cesare Fumagalli, hanno preso parte i presidenti e i segretari generali delle associazioni territoriali del sistema Confartigianato.

A delineare gli scenari che in Italia e nel mondo attendono i piccoli imprenditori sono intervenuti il direttore del Censis Massimiliano Valerii, il professor Andrea Margelletti presidente del Centro studi internazionali ed esperto di geopolitica e strategie, il prof. Giovanni Tria, economista e già Ministro dell’Economia e finanze, Stefano Sordellifuture mobility manager di Volkswagen Group Italia. A dominare gli interventi e il dibattito con i dirigenti di Confartigianato il tema dei rapidissimi cambiamenti che investono la società e l’economia e la necessità di un altrettanto veloce adeguamento da parte delle imprese e delle organizzazioni che ne rappresentano gli interessi. Per il direttore del Censis Valerii bisogna partire dalla consapevolezza dell’elevata reputazione di cui l’artigianato gode presso la popolazione. L’autostima – ha detto Valerii – è fondamentale per esprimere al meglio tutte le potenzialità degli imprenditori: il capitale fiduciario accumulato e la presenza sui mercati B2B con l’eccellenza dei prodotti made in Italy sono i due punti di forza dell’artigianato su cui poggiare per arrivare anche a una ridefinizione dello statuto dell’impresa artigiana. Per il prof. Margelletti il mercato globale sta aspettando Confartigianato e le imprese che essa rappresenta, ma bisogna quindi uscire dai confini tradizionali e aggredire nuovi territori, in particolare l’Africa. Sulla stessa linea il prof. Tria, secondo il quale oggi anche una piccola impresa può accedere al mondo grazie all’iperconnettività. C’è un futuro per l’artigianato e le piccole imprese: l’importante è non chiudersi e illudersi di trovare risposte negli ambiti locali.