Le nuove commissioni bancarie? Ancora più onerose delle precedenti

Confartigianato sollecita la massima trasparenza e correttezza nei rapporti contrattuali tra banche e imprese

Forse è perché sono logorati da un eccessivo attrito che i meccanismi che regolano i delicati rapporti di fiducia tra soggetti economici e istituti di credito girano con fatica. Se a volte basta un sassolino per inceppare il meccanismo, figurarsi cosa succede quando negli ingranaggi finisce qualcosa di più consistente.
Non è proprio un sassolino quello che ha proiettato le banche al centro dell’ennesima bufera.
La notizia è che le nuove commissioni bancarie applicate dagli Istituti di credito ad affidamenti e scoperti su conto corrente, anziché essere più trasparenti e meno onerose per i clienti, in molti casi sono addirittura più ingarbugliate e più costose di quelle che hanno sostituito.
In sostanza, le banche avrebbero fatto spalucce al recente intervento normativo del Governo che mirava a dare maggiori tutele ai consumatori, riducendo la discrezionalità delle banche nell’applicazione delle gabelle.
Una situazione così preoccupante per la credibilità del sistema bancario e per il portafoglio dei correntisti, da sfociare in un richiamo del Governatore di BankItalia Mario Draghi che, dal Forex 2010 di Napoli, dati alla mano, ha bacchettato la creatività delle banche nell’interpretare le nuove disposizioni.
Mentre a Confartigianato fioccano le segnalazioni di imprese associate che certificano l’onerosità delle nuove commissioni, la Confederazione ha preso carta e penna e ha invitato i vertici dei maggiori istituti bancari a mettere in atto “comportamenti socialmente responsabili”, e il Ministro dell’Economia Giulio Tremonti a “salvaguardare il principio introdotto con il Decreto legislativo n.185”.
Confartigianato, nel documento inviato ai big del credito, sollecita rapporti contrattuali tra banche e imprese improntati alla “massima trasparenza e correttezza”, e conclude auspicando l’apertura di un confronto “per discutere serenamente – scrive – e per trovare giuste risposte e ragionevoli soluzioni”.
Viterbo, 18 marzo 2010

 

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