Bonifici, ritenuta del 10%

 

Le Confederazioni dell’artigianato e delle Pmi:
“No a norma penalizzante per imprese di costruzione e impianti”

“Condivisibile nelle finalità di combattere lavoro nero ed evasione fiscale, ma troppo penalizzante per le imprese delle costruzioni e dell’impiantistica che fatturano regolarmente i loro lavori e pagano le tasse”.
I Presidenti di Confartigianato Giorgio Guerrini, di Cna Ivan Malavasi e di Casartigiani Giacomo Basso commentano così l’articolo 25 della manovra economica, dal 1° luglio in vigore, che istituisce una ritenuta alla fonte del 10% applicata dalle banche e dalle poste sui bonifici con i quali i beneficiari delle agevolazioni fiscali (del 36% sulle ristrutturazioni edili e del 55% per il risparmio energetico) pagano le imprese esecutrici dei lavori.
“Soprattutto – sottolineano i Presidenti delle tre Confederazioni – non comprendiamo la fretta di far decorrere da oggi l’applicazione di questa misura, visto che essa è contenuta nella manovra economica che il Parlamento deve ancora esaminare ed approvare”.
Secondo i leader di Confartigianato, Cna e Casartigiani “la ritenuta del 10% sulle fatture, IVA compresa, riduce drasticamente la liquidità delle imprese in una fase di crisi che ha provocato una crescente difficoltà di accesso al credito per le piccole imprese dei settori delle costruzioni e dell’impiantistica”.
“Molte aziende – spiegano – non possono permettersi di rinunciare al 10% di ogni fattura al momento del bonifico. Bisogna considerare, infatti, che a volte il margine di guadagno per l’imprenditore edile è inferiore del 10%”. “Inoltre – aggiungono – con questa norma si istituisce un’ulteriore anticipazione del prelievo fiscale su di un reddito per cui sono stati previsti acconti d’imposta; anticipazione che, tra l’altro, viene applicata sul ricavo anzichè sul reddito, determinando, quindi, delle sicure situazioni di credito fiscale. Tutto questo senza apportare alcun contributo effettivo alla lotta all’evasione fiscale. L’amministrazione finanziaria, infatti, possiede già tutti gli elementi per eseguire i controlli incrociando le informazioni inviate, in ogni caso, dai cittadini per ottenere tali agevolazioni”.
I Presidenti di Confartigianato, Cna e Casartigiani sollecitano l’abrogazione della norma e confidano nella sensibilità del Parlamento per una modifica sostanziale del provvedimento.

   
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