Studi di settore: l’applicazione del regime premiale per il 2014

Emanato il Provvedimento con le condizioni di accesso al regime da parte dei contribuenti cui si applicano gli studi di settore

Per l’anno 2014 sale a 157 il numero degli studi di settore interessati dal regime premiale, con una platea potenziale di oltre 2.000.000 contribuenti. L’elenco degli studi ammessi, approvato con il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 9 giugno 2015, ne conta 41 nuovi rispetto al 2013.

Il regime premiale, introdotto dal D.L. n. 201/2011, spinge verso una maggiore compliance fiscale delle imprese che per accedervi sono tenute a:

– dichiarare ricavi pari o superiori a quelli risultanti dall’applicazione degli studi di settore, anche a seguito di adeguamento,
– assolvere regolarmente agli obblighi di comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi,
– risultare coerenti e normali con gli specifici indicatori previsti dai decreti di approvazione.

Il regime premiale consente di beneficiare:

– dell’esclusione da accertamenti analitico-presuntivi basati sulle presunzioni semplici,
– della riduzione di un anno dei termini di decadenza per l’attività di accertamento,
– dei limiti alla determinazione sintetica del reddito complessivo, che è ammessa solo a condizione che lo stesso ecceda di almeno un terzo quello dichiarato.

Sono evidenti i benefici connessi con il regime premiale, per tale ragione la Confartigianato ha più volte sollecitato l’Agenzia affinché tutti gli studi di settore, relativi alle imprese, possano avere accesso al regime (ad oggi poco più di 20 solo esclusi) come pure che gli indicatori di coerenza siano adeguati all’andamento della congiuntura economica.

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