STUDI – Pagamenti PA: in Italia 80 giorni in più della media UE.

Possibile compensazione con 25,3 miliardi di euro pagati per tasse e contributi da 674 mila imprese fornitrici della PA

L’esame degli indicatori disponibili evidenzia il persistere della criticità del ritardo dei pagamenti della PA, fenomeno che interessa 647 mila imprese fornitrici, pari al 15,1% delle imprese attive. Le ultime valutazioni della Banca d’Italia indicano tempi medi di pagamento di 115 giorni, in riduzione rispetto ai 120 del 2014. Nel confronto internazionale (Intrum Justitia, 2016) effettuato su 25 paesi dell’Unione Europea i pagamenti della P.A. in Italia sono effettuati mediamente in 80 giorni in più della media UE.

Una nostra recente analisi ha evidenziato che i debiti commerciali complessivi delle Amministrazioni pubbliche sono pari al 4,0% del PIL, valutabili in 65,4 miliardi di euro.
In relazione alla proposta di Confartigianato della compensazione secca, diretta e universale tra i debiti della Pubblica Amministrazione verso le imprese e i debiti fiscali e contributivi delle imprese si stima che in un anno i versamenti allo Stato dalle imprese fornitrici della P.A. utilizzabili per la compensazione ammontano a 25,3 miliardi di euro, importo che rappresenta oltre un terzo (38,6%) dei 65,5 miliardi di debito che la P.A. ha nei confronti delle imprese.

Infine, va osservato che in Italia la Pubblica Amministrazione fornisce un “cattivo esempio” a tutto il sistema dei pagamenti: secondo la più recente comparazione internazionale persiste un ampio gap anche per i tempi medi di pagamento tra imprese che in Italia sono di 80 giorni, il doppio dei 39 giorni registrati per la media europea, penalizzando soprattutto i subfornitori: oltre un terzo (35,6%) del totale delle imprese manifatturiere, delle costruzioni e dei servizi con 3 o più addetti opera in subfornitura.

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