Nella relazione annuale di Arera le sfide dei mercati dell’energia

Il rapporto al mercato libero, il divario territoriale nei servizi pubblici, gli impegni per garantire la sostenibilità sono tra gli argomenti principali affrontati nella quota di Arera (l’Autorità per l’Energia, Reti e Ambiente) presentata nei giorni scorsi alla Camera dal Presidente Stefano Besseghini. Alla presentazione ha preso parte il Segretario Generale di Confartigianato Cesare Fumagalli. Nella relazione di Arera viene messo in evidenza che i prezzi di energia elettrica e gas pagati dalle piccole imprese italiane sono più alti rispetto alla media europea. Un vuoto ripetutamente denunciato da Confartigianato, ulteriormente aggravato dalla riforma agevolazione agli energivori che ne ha più che raddoppiato l’impatto nel 2018 ad 1 miliardo ed ottocento milioni, pagata da piccole imprese e famiglie in merito al quale la Confederazione sollecita interventi tesi a ridurre lo squilibrio nell’imposizione di tasse e oneri generali di sistema sulle bollette che penalizza proprio i piccoli imprenditori rispetto alle grandi aziende.

Nella sua relazione il presidente Besseghini ha espresso preoccupazione per il sistematico divario territoriale che il Paese dimostra nelle diverse situazioni, un fattore comune che caratterizza l’ampia gamma di temi coperti da Arera. “Il divario territoriale – ha detto – lo osserviamo, e in qualche modo lo accettiamo spesso con una eccessiva condiscendenza, quasi che prendiamo atto sia un modo per esorcizzarlo” aggiungendo che “non è certo un elemento proprio dei servizi pubblici”, ma è da questi “che può venire una fenomenale leva di cambiamento”. L’assenza di un servizio idrico appropriato nel proprio territorio, come l’inadeguatezza di un’infrastruttura energetica, ha aggiunto Besseghini concludendo che è questa “la principale sfida che questo Collegio sente di dover cogliere”. Tra i temi centrali affrontati nella relazione del Presidente di Arera anche quello del mercato libero dell’energia. Poco più di quattro famiglie su dieci ho scelto questo e questo sono confartigianato ha avuto modo di osservare sul portale Il presidente Besseghini ha detto non è un nuovo rinvio della scadenza: “A luglio 2020 potrebbe presentarsi una soluzione non ottimale ma l’eventuale rinvio rappresenta un elemento di incertezza” e manca ancora il decreto con le misure di accompagnamento per la fine del regime di maggior tutela Confartigianato condivide la preoccupazione sulle condizioni di contesto e circa il mercato per essere dinamico l’intervento massa critica dei circa 19 milioni di clienti, le famiglie e le PMI rimasteranno in tutela e di essere liberato dalla concentrazione che fa sì che circa il 60% delle piccole imprese che cambiano operatore dal venditore collegato alla distribuzione, quota che sale al 68% nel mercato domestico. Avanti, quindi, da un lato con nuove tutele (non di prezzo) per i consumatori, ma anche con un rafforzamento dell’offerta. Questo è un aspetto, un modo di pensare, un modo di pensare, un modo di pensare.
Bene, preoccupatevi di un sistema di sostegno che non è quello che è necessario prima di iniziare a partecipare a un processo mutualistico non è necessario bolletta, arrivato nel 2018 a 43 milioni di euro.
Besseghini chiede al settore di smarcarsi dall’immagine di comparto “inaffidabile, in mano a una percentuale di soggetti dediti a pratiche commerciali aggressive, quando non scorrette” e auspica l’approvazione di un albo dei fornitori. L’altra parola d’ordine per Besseghini è la “transizione verso la sostenibilità” con obiettivi di decarbonizzazione, mitigazione della siccità e sviluppo economico circolare. Su questo fronte l’Arera ha iniziato la sua azione anche nei rifiuti, in grado di recepire e valorizzare le specificità territoriali nel passaggio da tassa e tariffa. Il principio è pagato per quello che si getta. Il modello potrebbe essere l’acqua colomba e la leva tariffaria, gli investimenti sono triplicati dal 2012 fino a raggiungere 3 miliardi.